Ciascuno di noi, in maniera più o meno forte, risente di piccoli o grandi traumi che determinano insicurezza, depressione, infelicità.

Questi traumi molto spesso operano a livello inconscio, ponendo dei limiti alla nostra capacità di scegliere ciò che è più giusto per noi e limitando le nostre potenzialità in ambito sociale e lavorativo.

Quante volte facciamo scelte legate a retaggi familiari, sociali, sensi di colpa, o influenzate da esperienze negativequeste scelte ci portano a determinare il corso della nostra vita.

Pensiamo sia troppo tardi per cambiare, cosi preferiamo l'infelicità al cambiamento.

La Psicoterapia  è una pratica terapeutica della psicologia clinica, ad opera di uno psicoterapeuta (psicologo o medico, adeguatamente specializzato), che si occupa della cura di disturbi psicopatologici della psiche di natura ed entità diversa, che vanno dal modesto disadattamento o disagio personale fino alla sintomatologia grave, e che possono manifestarsi in sintomi nevrotici oppure psicotici tali da nuocere al benessere di una persona fino ad ostacolarne lo sviluppo, causando fattiva disabilità nella vita dell'individuo.

Etimologicamente la parola Psicoterapia - "cura dell'anima" - riconduce alle terapie della psiche realizzate con strumenti psicologici quali il colloquio, l'analisi interiore, il confronto, la relazione ecc., nella finalità del cambiamento consapevole dei processi psicologici dai quali dipende il malessere o lo stile di vita inadeguato, e connotati spesso da sintomi come ansia, depressione, fobie, ecc.

A tal fine la Psicoterapia si avvale di tecniche applicative della psicologia, dalle quali prende specificazione nei suoi svariati orientamenti teorici: psicoterapia psicodinamica, psicoterapia cognitivo-comportamentale, psicoterapia adleriana, psicoterapia ericksoniana, psicoterapia sistemica, psicosintesi, psicoterapia umanistica, psicoterapia con la procedura immaginativa ecc...

 

La Psicoterapia Sistemico-Relazionale

 

Accenni teorici

Questo tipo di approccio rappresenta uno dei modelli della terapia familiare.Le ricerche sul ruolo della famiglia nella determinazione e nel mantenimento di patologie psichiche, si sono sviluppate a partire dagli anni '50 in America. In quegli anni erano due i centri di ricerca e sperimentazione più seguiti; da un lato in California (Palo Alto) e, dall'altro, nella zona di New York e Filadelfia.

Entrambi confluivano nella pratica di lavoro clinico col sistema familiare considerando la famiglia l'unità su cui impostare la diagnosi e la terapia.

 Attraverso un progressivo scambio culturale, si affermava così il movimento denominato "Terapia Familiare".

Il nuovo pensiero si fondava:

  • sulla concezione dell'uomo come essere sociale che non può essere considerato al di fuori della relazione con altri esseri umani
  • sulla definizione dei gruppi umani come sistemi interattivi (persone in relazione e gruppi con una storia come le famiglie)
  • sull'importanza del contesto o cornice psicosociale in cui si sviluppa la relazione e da cui i messaggi verbali e non verbali traggono significato
  • sulla visione circolare della realtà, come superamento dell'ottica lineare/causale della scienza classica.

La terapia della famiglia nasce dalla psichiatria, dalla necessità di fornire una risposta a problemi che, per loro stessa natura, non riescono a trovare soluzione in un ottica individuale.

La famiglia è intesa primariamente come sistema relazionale, l'idea è che tutti i problemi, siano problemi di relazione interindividuale e non possano essere compresi se ci si limita a considerare il solo individuo.

Lo sviluppo della terapia familiare in Italia, ebbe origine parallelamente al movimento che investì tutta la psichiatria e la psicoterapia.

Le nuove idee sistemiche, con un attenzione particolare al contesto, si connettevano all'interesse per il sociale e si proponevano di affrontare il disagio psichico in modo diverso.La terapia familiare nasce in Italia verso la fine degli anni '60 grazie all'esperienza di Mara Selvini Palazzoni, Gianfranco Cecchin e Luigi Boscolo che nel 1967, fondarono il "Centro per lo studio della famiglia".

Secondo la Selvini ed il suo gruppo, bisognava creare in terapia i giusti presupposti che avrebbero permesso alla famiglia di modificare le loro credenze per generare un cambiamento.

 

Quando è consigliata la terapia sistemico-relazionale

La terapia di tipo sistemico-relazionale, è indicata per il trattamento del disagio di famiglie, coppie e di singoli individui, aiutando a risolvere non solo le problematiche insorte nelle relazioni con gli altri (all'interno di un contesto familiare o di coppia) ma anche le problematiche individuali.

La terapia individuale  pone al centro del proprio interesse, l'individuo e le sue relazioni: l'obbiettivo è aiutare la persona a comprendere i modelli relazionali che gli creano sofferenza cercando delle alternative più consone. Viene quindi raccomandata a tutte quelle persone che necessitano di rafforzare la propria autostima oppure a chi voglia superare un trauma inerente il proprio vissuto. Si può decidere di intraprendere un percorso individuale, anche nel caso ci siano disturbi legati all'ansia, disturbi dell'umore e disturbi di tipo alimentare.

La terapia di coppia  è indicata invece, quando si sperimentano all'interno della coppia problemi nella relazione senza riuscire a risolverli e che, nel corso del tempo, conducono ad un deterioramento del rapporto generando insoddisfazione e malessere. La terapia di coppia non si rivolge solo a coppie con problematiche severe, ma può essere d'aiuto anche per coppie con una relazione sana le quali, desiderano migliorare la propria comunicazione.

Infine la terapia familiare  è consigliata quando è presente uno stato di malessere, di disagio, da parte di uno o più membri della famiglia o quando c'è l'esigenza di risolvere problematiche inerenti i rapporti generazionali tra genitori e figli. In questo tipo di terapia si tende a implicare tutti o alcuni membri della famiglia.